Nel 1985, dopo aver concluso la sua esperienza con l’agenzia TBWA, la Barilla decide di puntare su una nuova strategia di comunicazione, ponendo come punto fermo lo slogan “Al Dente”.
 
Non era dello stesso avviso Gavino Sanna, direttore creativo della Young & Rubicam, per niente convinto della precedente strategia che lascia carta bianca a due dei suoi creativi di punta, l’art director Roberto Fiamenghi e il copywriter Andrea Concato.
 
Nasce lo slogan “Dove c’è Barilla, c’è casa”.
 
Ma bisognava partire con il botto!
Una pubblicità che attiri e catalizzi l’attenzione mediatica. Si pensa a qualcosa di totalmente nuovo, anzi d’antico: un film di due minuti, come ai tempi di Carosello.
 
La storia, lunga e misteriosa, ben girata da Barry Kinsman, viene totalmente narrata dalle immagini e dalla musica, di Vangelis.
 
In un primo momento i telespettatori non capiscono dove si vada a parare, se si stiano sponsorizzando le Ferrovie dello Stato o l’azienda dei telefoni, una marca di abiti o di automobili. Finché, dischiusisi cancello e portoni di Villa Nannini a Siena, non diventa tutto oltremodo chiaro: il primo pensiero del manager di successo di ritorno a casa è rivolto a lei, l’amata pastasciutta.