Ci siamo chiesti se, cosa e come comunicare oggi, ai tempi del COVID-19.

Il “se“, lo metteremmo da parte.
Nonostante il periodo di difficoltà che, come tutti i cittadini, anche le realtà imprenditoriali stanno vivendo, nonostante l’ordine delle priorità si sia stravolto, anche in questo momento non è possibile non comunicare. Del resto, lo si sa, anche il silenzio è a tutti gli effetti una forma di comunicazione. Per gli esseri umani e anche per i brand. E mai come in questa fase il silenzio potrebbe apparire un segno di resa nei confronti delle difficoltà che il momento contingente presenta per tutti.

Quindi passiamo agli altri due aspetti: cosa comunicare e come farlo.
In questo periodo i brand devono spostare il loro focus dal prodotto ai valori emotivi.
Se volessimo essere tradizionalisti nella terminologia si potrebbe dire che le comunicazioni di prodotto sarebbe il caso che lasciassero spazio alle comunicazioni istituzionali.
Mai come in questo momento le comunicazioni dovrebbero far leva sulla personalità del brand mostrando quindi un coinvolgimento contestualizzato rispetto alla situazione che viviamo.
Un messaggio totalmente avulso dal contesto attuale potrebbe non solo non soddisfare le aspettative del pubblico, ma potrebbe addirittura apparire fuori luogo.

Ma cosa comunicare e come?

Oggi cosa chiede il pubblico? Speranza, voglia di superare questo momento difficile per tutti e voglia di non sentirsi solo.
In questo scenario inedito per il mercato, un momento in cui tutti ci sentiamo smarriti, il brand può farsi sentire vicino, come uno di noi, un amico, una persona di famiglia. E può farlo veicolando un messaggio che enfatizzi quei valori riscoperti (unità, solidarietà) e che susciti emozioni (speranza).

Non è facile farlo bene.
C’è il rischio di apparire come chi strumentalizza il momento o addirittura di sembrare banale, ma c’è un altro rischio ben più importante e difficile da presidiare: raccontare una personalità del brand che non esiste.
Se infatti i primi due rischi possono essere gestiti e superati da un buon lavoro di comunicazione, dal giusto visual, dal giusto claim, dal giusto tono, veramente difficile è comunicare qualcosa che non esiste. O quanto meno è davvero poco efficace una comunicazione che appare comunque falsa, finta in quanto incoerente con la percezione che il pubblico ha di un brand.
Quindi?
Bisogna partire dalla credibilità dei brand.
Individuare i valori aziendali più autentici e dar voce agli stessi per elaborare una strategia adeguata ed efficace.

In questo periodo di emergenza nazionale ed internazionale sono stati diversi i brand che hanno adeguato la propria comunicazione con messaggi fortemente emotivi ed emozionali.
Restando in Italia, una campagna ha suscitato in noi una riflessione: lo spot di FCA.
Uno spot che fa leva sui valori più autentici: la solidarietà, l’altruismo e l’orgoglio.
Un messaggio di speranza e di unità che non ci fa sentire soli nel combattere questa guerra.
Un video che rende omaggio alla bellezza dell’Italia, alla sua maestosità, alla sua forza, al suo popolo.
Un video che, perché no, ci fa sentire fieri di essere italiani.

Il risultato è buono, ma resta una domanda: quanto ancora è italiano il gruppo FCA? 🙂