Questo inverno Jeep Renegade è uscita su tutte le tv con uno spot pubblicitario (“Lonely Boy”), firmato dall’agenzia Leo Burnett, che ha fatto molto discutere suscitando indignazione di pediatri e ambientalisti.
Lo spot ha suscitato indignazione perché ritenuto classista e discriminatorio nei confronti dei bambini e non rispettoso dell’ambiente.
I pediatri lamentano come vengono rappresentati i bambini e i genitori.
I bambini figli di famiglie che hanno la Jeep, che sono benestanti, vanno sempre a scuola, anche con la bufera di neve, grazie alla Jeep, mentre gli altri restano a casa. I figli dei benestanti, tuttavia, rischiano di stare da soli. Nello spot verrebbe quindi rappresentata una genitorialità non propriamente sana, che sacrifica i diritti dei bambini all’espansione dell’ego dell’adulto. I bambini vengono lasciati soli e inascoltati. Verrebbero privati del diritto alla sperimentazione anche con le intemperie, della socialità e del diritto al gioco.
Per gli ambientalisti si tratta invece di un messaggio sbagliato e perfino pericoloso per via di tutti i rischi legati all’utilizzo delle auto, dall’inquinamento al traffico. Una pubblicità che non promuove la mobilità sostenibile inneggiando a comportamenti e stili di vita negativi.
Al di là delle specifiche argomentazioni etiche, senza dubbio importanti, sembra che si pensi che i nostri comportamenti siano dettati solo dagli spot che vediamo in tv e non anche dai sempre più discutibili programmi televisivi che le pubblicità stesse interrompono.
Alle critiche aggiungiamo solo una riflessione non etica, ma tecnica, dettata da un’insidiosa scelta di marketing. Lo spot in Italia si chiude con uno slogan netto: “Non tutti i genitori guidano una Jeep”. Ma visto che nello spot i bambini felici sembrano essere quelli figli di genitori che non guidano una Jeep (quelli che non vanno a scuola e giocano con la neve), non siamo sicuri che la scelta dello slogan sia stata proprio azzeccata.
In ogni caso, al netto dei temi etici, lo spot è uno di quelli che divide: infastidisce o fa sorridere.
Noi abbiamo sorriso.
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